Storia - lavori in corso

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Dalla carta Terrain

I segni più antichi di insediamenti umani risalgono al periodo preistorico e sono rinvenibili in località Paleokastro a NE del capo Malta. Alcuni resti indicano che l'sola era abitata in modo continuativo a partire dagli inizi del periodo Miceneo. Resti di fortificazioni, abitazioni e templi del periodo Romano ed Ellensitico si trovano nella zona di Aghia marina a SW. L'isola è stata abitata dagli Ioni  in intorno al X secolo prima di Cristo, alcune iscrizioni fanno riferimento anche ai Dori, che abitarono qui per qualche tempo, fatto ragionevole dato che ebbero insediamenti anche nelle vicine Folegandros, Milos e Thira. Successivamente (478 AC) Sikinos  fece parte dell'Alleanza Ateniese come le altre isole dell'Arcipelago, e poi cadde sotto il dominio dei Macedoni, dei Romani e dei Tolomei, che usarono l'isola come terra di esilio.

Dal IV secolo DC Sikinos fu parte dell'impero bizantino, con poco informazioni a riguardo. Fu spesso vittima di incursioni di pirati, che avevano una base nella vicina isola di Ios.

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Fronistas. 

Fra il VII e il IX secolo incursioni dei Saraceni (Hararenes), che avevano preso Creta.  Paura atavica dei Sicinioti, i saraceni diventano creature diaboliche nella tradizione e nel folclore popolare.

Nelle scia del caos della IV Crociata,  conquista da parte degli avventurieri occidentali (Sanudo), calpestate le tradizioni religiose, sentimenti di odio verso l'oppressore.

Licario al servizio dell'imperatore di Bisanzio, Michele IX Paleologo.

Nel 1292 saccheggi da parte dei Catalani e Siciliani guidati da Ruggiero di Lauria.

Nel periodo bizantino costruzione e decorazione delle chiese  da parte di artisti locali ( Agia Anna ad Episkopi, Aghios Nicolaos a Katergo). La più antica del 1299.

Conquista da parte dei Da Corogna.

Fin dal XIV secolo 

in balia dei saccheggi e delle incrursioni dei Turchi e dei pirati, presumibilmente poche persone abitavano sull'isola. Pochi riscontri attendibili. Molti fatti schiavi dai Turchi. Fatti descritti da Buonlmonti che cita anche Sikinos ma probabilmente non ci hai mai messo piede. (ma poco attendibili).

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Cristoforo Buondelmonti (13861430 circa) è stato un geografo e monaco cristiano italiano studioso di antiche civiltà.

Dal 1414 al 1430 Buondelmonti si recò nei luoghi più importanti della civiltà greca attraversando il mar Egeo e visitando Rodi, Creta, Cipro, l'Ellesponto, Costantinopoli. Il frutto di questi lunghi viaggi furono due opere di contenuto storico-geografico:

Con queste opere Buondelmonti fondò il nuovo genere letterario degli isolari, un nuovo linguaggio rinascimentale che rappresentava lo spazio fondendo la simbologia delle carte nautiche con la descrizione corografica ed assieme storica dei luoghi visitati.[

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Durante le incursioni la gente si rifugiava sulle montagne (Trypades - caverne).

Gli unici opponenti ai Pirati e ai Turchi Ottomani erano i cavalieri di Rodi, supportati dalla gente dell'isola che si imbarcava sulle loro navi.







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 Dopo la conquista di Naxos da parte del veneziano Marco Sanudo (1207), fece parte, insieme alle vicine isole, del Ducato dell'Egeo. Il dominio dei Sanudo su Sikinos finì nel 1269 quando l'ammiraglio italiano Licario, si alleò con i Bizantini per togliere Sikinos, Folegandros, Ios e Sifnos dal dominio del Ducato dell'Egeo.

La nuova dominazione bizantina durò solo fino al 1307 quando Dacoronia (Januli da Corogna),   uno spagnolo prima dell'ordine dei cavalieri di San Giovanni,  si impossessò a titolo personale di Sifnos e delle piccole isole vicine, spossessando i bizantini e i cavalieri di San Giovanni.

Ai da Corogna succedette la famiglia Franco Italiana dei Gozzadini nel 1467, che rimasero sull'isola fino al 1617. I Turchi presero quindi il possesso dell'Egeo, ma il loro dominio su Sikinos si limitava all'esazione delle tasse. Molto frequenti le incursioni dei pirati in questo periodo. Il dominio turco finisce nel 1829, Sikinos viene incorporata nella Grecia nel 1830.

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Licario, called Ikarios (Greek: Ἰκάριος) by the Greek chroniclers, was a Byzantine admiral of Italian origin in the 13th century. At odds with the Latin barons (the "triarchs") of his native Euboea, he entered the service of the Byzantine emperor Michael VIII Palaiologos (r. 1259–1282), and reconquered many of the Aegean islands for him in the 1270s. For his exploits, he was rewarded with Euboea as a fief and rose to the rank of megas konostaulos and megas doux, the first foreigner to do so.


Januli I da Corogna was the first autonomous lord of the Aegean island of Sifnos.

As his name reveals, Januli da Corogna probably hailed from Coruña, and was a Knight Hospitaller.[1] In 1307, he seized the island of Sifnos, renounced his allegiance to the Knights, and declared himself its lord.[1] Like most of the Cyclades, Sifnos had come under the Sanudo-ruled Duchy of the Archipelago in the aftermath of the Fourth Crusade.[2] It was then recovered for the Byzantine Empire by the adventurer Licario in the 1270s,[3] and remained under Byzantine control until captured by Januli.[1] The Sanudo Dukes of the Archipelago, who considered the island rightfully theirs, protested Januli's action, but in vain.[1] The Corogna family continued to hold the island as an independent lordship until 1456, when it passed to the Gozzadini family, who in turn ruled it until it was annexed by the Ottoman Empire in 1617.[2]


Famiglia Gozzadini (Bologna)

Enrico di Castellano Gozzadini si trasferì a Negroponte (Grecia) nel 1238, originando quel ramo della famiglia che regnerà sulle isole egee di Nanfio (Anafi), Termia, Sifanto (Siphno) e Ceos, signorie appartenenti all'Impero Latino e agli stati suoi eredi (Repubblica di Venezia, principato d'Acaia, ecc.). I membri di questo ramo greco resteranno in possesso delle loro signorie, sotto sovranità e protezione veneziana, per molti secoli: Angelo V (morto dopo il 1649) sarà anzi l'ultimo signore latino ad essere cacciato dai turchi Ottomani dalla Grecia, nel 1617, allorché è deposto dalla sua signoria di Sifanto. Si sa che i suoi nipoti Jacopo, Januli e Crusino ebbero discendenti rimasti nelle isole egee, ma non si hanno ulteriori dettagli.



The Duchy of the Archipelago (Greek: Δουκάτο του Αρχιπελάγους, Italian: Ducato dell'arcipelago), also known as Duchy of Naxos or Duchy of the Aegean, was a maritime state created by Venetian interests in the Cyclades archipelago in the Aegean Sea, in the aftermath of the Fourth Crusade, centered on the islands of Naxos and Paros. It included all the Cyclades (except Mykonos and Tinos). In 1537, it became a tributary of the Ottoman Empire, and was annexed by the Ottomans in 1579; however, Christian rule survived in islands such as Sifnos (conquered by the Ottomans in 1617) and Tinos (conquered in 1715).

Background and establishment of the Duchy[edit]

The Italian city-states, especially the Republic of Genoa, Pisa, and Venice, had been interested in the islands of the Aegean long before the Fourth Crusade. There were Italian trading colonies in Constantinople and Italian pirates frequently attacked settlements in the Aegean in the 12th century. After the collapse and partitioning of the Byzantine Empire in 1204, in which the Venetians played a major role, Venetian interests in the Aegean could be more thoroughly realized.

The Duchy of the Archipelago was created in 1207 by the Venetian nobleman Marco Sanudo, a participant in the Fourth Crusade and nephew of the former Doge Enrico Dandolo, who had led the Venetian fleet to Constantinople. This was an independent venture, without the consent of the Latin emperor Henry of Flanders. Sanudo was accompanied by Marino Dandolo and Andrea and Geremia Ghisi (as well as Filocalo Navigajoso, possibly). He arranged for the loan of eight galleys from the Venetian Arsenal, set anchor in the harbor of Potamides (now Pyrgaki, in the southwest of Naxos), and largely captured the island.


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