Il limite della faggeta
Il limite superiore del bosco (timber-line) costituisce un importante confine ecologico: mette in comunicazione le comunità forestali di grossa taglia (i boschi) con quelle di taglia progressivamente minore, le comunità arbustive e poi la vegetazione erbacea. Il cambiamento climatico (in particolare l'innalzamento delle temperature e l'ampliamento della stagione vegetativa) può avere un effetto sulla quota alla quale questo confine si viene a collocare. Ma in quasi tutti i nostri ambienti il limite appare a tutt'oggi prevalentemente influenzato da fattori antropici.
Una conferma viene da una recente ricerca [1] che ha preso in considerazione i fattori che determinano il limite superiore dei boschi di faggio (Fagus sylvatica L.) attraverso l'intera catena appenninica, considerata per una estensione latitudinale di oltre 900 km. Lo studio ha analizzato più di 3600 km di limite del bosco, su oltre 300 picchi montuosi, valutandone i fattori (climatici, topografici, antropici) che lo determinano.
I risultati mostrano che sull'Appennino il limite della faggeta si colloca, mediamente, a poco meno di 1600 m di quota (con un massimo di oltre 2100 m) e che risulta inferiore sui versanti meridionali. Il fattore antropico esercita un'influenza maggiore sulle montagne più basse, ma in generale è importante ovunque, con una correlazione stabilmente negativa fra densità di popolazione e quota del limite della foresta. La variazione climatica esercita un peso maggiore sulle montagne più alte.
La conclusione è che l'attuale limite superiore della faggeta sull'Appennino è, per effetto dell'azione dell'uomo, più basso rispetto al limite climatico potenziale. La variabilità topografica, a scala locale, esercita pure un effetto importante, attraverso il suo effetto sul clima, e potrebbe rappresentare, a scala locale, un fattore di mitigazione del cambiamento climatico [2].
Il limite degli alberi
Il limite (altitudinale) degli alberi (tree-line) è un confine climatico freddo [3], imposto dalle basse temperature: oltre una certa soglia queste non rendono possibile la forma vitale arborea e impongono il passaggio ad altre forme di vita. La transizione è legata alla statura: la forte 'rugosità' aerodinamica determinata dalla forma arborea fa si che la temperatura dei tessuti non si discosti da quella dell'aria. Nei periodi freddi questo determina limitazioni termiche al bilancio del carbonio e alla crescita, alle quali le piante di bassa statura (arbusti, più o meno nani, erbe) riescono a sfuggire. L'uomo non può innalzare il limite freddo degli alberi ma, come abbiamo visto, può rimuovere gli alberi dalla tree-line, con il pascolo, il taglio, ecc. Sulla base delle molte osservazioni fatte, si può dire che, mentre il limite geografico delle specie arboree riflette le temperature minime assolute, la tree-line riflette invece le medie delle temperature minime su base stagionale.
[1] Bonanomi G. et al. (2018). Anthropogenic and environmental factors affect the tree line position of Fagus sylvatica along the Apennines (Italy). Journal of Biogeography 45: 2595-2608.
[2] Rita A. et al. (2021). Topography modulates near-ground microclimate in the Mediterranean Fagus sylvatica treeline. Sci Rep 11, 8122.
[3] Körner Ch. (2021) The cold range limit of trees. Trends in Ecology &Evolution 36 (11): 979-989.