Per effetto dell'azione dell'uomo, che lo ha intensamente tagliato e utilizzato per il legname da lavoro, l'abete bianco (Abies alba Miller) ha una presenza sporadica lungo la catena appenninica. Ci sono diverse popolazioni relitte, sparse qua e là, che vengono oggi studiate (soprattutto dal gruppo di ricerca CNR guidato da Andrea Piotti) per l'importanza che rivestono  dal punto di vista storico, evolutivo e conservazionistico. Queste popolazioni potrebbero costituire il materiale genetico di partenza per  una nuova diffusione dell'abete nella foresta montana appenninica, oggi dominata dal bosco monospecifico di faggio. Nell'immagine di copertina si osserva, circondata dalla faggeta, la popolazione autoctona di abete bianco del lago Verde, alta val Cedra, Appennino tosco-emiliano (Parma) (foto di Marco Borghetti, giugno 2021). Scorrere per la fotostoria.