Prevenire l'incendio: attraverso una pianificazione a mosaico del territorio e interventi di selvicoltura di prevenzione nel quadro di una gestione forestale adattativa e di sistema. Nell'immagine, mosaici di terrazzi a vigneto e macchie alle Cinque Terre, Liguria (foto di Marco Borghetti, febbraio 2019). Scorrere per la fotostoria.

Paesaggio a mosaico in ambiente mediterraneo: vigneti, uliveti, pinete,  Isola di Agistri, Golfo di Saronico, Grecia (foto di Marco Borghetti, ottobre 2021).

Mosaici per il mediterraneo 

Le simulazioni della propagazione degli incendi in ambiente mediterraneo mostrano che la distribuzione frammentata del combustibile legnoso limita la dimensione dell'incendio, ne rallenta la diffusione e riduce l'intensità delle linee di fuoco, rendendo l'incendio più facile da fronteggiare nel corso delle operazioni di spegnimento [1].

In sede di pianificazione forestale territoriale e di scelte colturali è bene quindi prevedere un'alternanza di ecosistemi diversi, puntando a un mosaico in cui alle aree chiuse di bosco si alternino zone aperte di pascolo, zone coltivate, macchie basse, vigneti, oliveti. Questa struttura spaziale, ancor più della predisposizione di fasce tagliafuoco, è un buon modo per rendere il territorio meno vulnerabile agli incendi [2]

Senza dimenticare che un paesaggio siffatto è di maggiore interesse per le attività economiche, più attrattivo a livello turistico, e anche più funzionale per la protezione dei versanti dal dissesto idrogeologico.


Selvicoltura di prevenzione 

Esistono interventi, definiti di selvicoltura di prevenzione, con cui si può aumentare la capacità intrinseca del bosco di difendersi dal fuoco. Attraverso diradamenti, spalcature (rimozione dei rami secchi), ripuliture (contenimento del sottobosco) questi interventi mirano a conferire al bosco una struttura verticale tale da evitare la continuità di combustibile tra gli strati erbacei, arbustivi ed arborei, e l'accumulo di biomassa secca. Si riduce così la probabilità che attraverso la 'scala' del combustibile un fuoco di superficie (relativamente innocuo)  possa rapidamente trasformarsi in un fuoco di chioma, distruttivo e assai difficile da spegnere [3].

Questi interventi sono stati poco applicati nei boschi, per svariati motivi. I rimboschimenti di conifere in moltissimi casi non hanno ricevuto le cure colturali necessarie e presentano forti accumuli di biomassa secca, facile esca per le fiamme. All'interno di aree sottoposte a tutela ambientale (ormai sono molte anche nel nostro paese) non poche volte l'idea di una selvicoltura di prevenzione si è scontrata con posizioni di conservazione, contrarie a qualsiasi forma di manipolazione della vegetazione. Con il risultato, in qualche caso, che poi ci ha pensato l'incendio a manipolare gli ecosistemi in modo più o meno distruttivo.

Non entriamo nella matassa delle diverse opinioni e siamo lungi dal pensare che esista una soluzione semplice e immediatamente raggiungibile. Detto questo, ci pare che a strada migliore, in grado di armonizzare le diverse posizioni verso un obbiettivo comune (la riduzione della calamità rappresentata dagli incendi boschivi), resti quella di implementare gli interventi di selvicoltura di prevenzione nel quadro di una gestione forestale adattativa e di sistema, in cui la cura colturale assecondi i processi naturali, mirando alla diversificazione e complessità della foresta [4, 5]


[1] Duguy B. et al. (2007) Modelling the effects of landscape fuel treatments on fire growth and behaviour in a Mediterranean landscape (eastern Spain). International Journal of Wildland Fire 16: 619-632.

[2] Varela E et al. (2020). Targeted policy proposals for managing spontaneous forest expansion in the Mediterranean. J Appl Ecol. 57: 2373– 2380. 

[3] Lovreglio R. et al. (2014). Mitigazione del pericolo incendi nelle aree di interfaccia urbano/foresta: un esempio di selvicoltura preventiva in Sardegna. Forest@ 11: 156-167. 

[4] Ciancio O, Nocentini S (1996). Il bosco e l’uomo: l’evoluzione del pensiero forestale dall’umanesimo moderno alla cultura della complessità. La selvicoltura sistemica e la gestione su basi naturali. In: “Il bosco e l’uomo” (Ciancio O ed). Accademia Italiana di Scienze Forestali, pp. 21-115.

[5] Nocentini S. et al. (2020). Historical roots and the evolving science of forest management under a systemic perspective. Canadian Journal of Forest Research 5: 163-171.

Accumulo di biomassa secca in una pineta di pino nero derivante da rimboschimento: si forma una 'scala' di combustibile che facilmente causa un fuoco di chioma, Baronnies provençales, France (foto di Marco Borghetti).

Selvicoltura di prevenzione (spalcature e diradamenti sul piano dominato) in una pineta di pino d'Aleppo, litorale ionico, provincia di Taranto (foto di Marco Borghetti).